Oggi ho avuto l'occasione di rivederlo, in compagnia di mia moglie, e ho potuto ancora una volta constatare quanti spunti di riflessione siano contenuti in esso.
In particolare, dopo pochi minuti di registrazione, sono stato colpito da questo dialogo tra Ebenezer Scrooge, l'anziano protagonista del racconto, e il suo unico parente ancora in vita, l'affettuoso nipote Fred.
Entrando nel negozio di cambiavalute Fred esordisce: "Felice Natale zio! Che Dio vi protegga!"
E l'anziano smagrito gli risponde borbottando dalla sua scrivania: "Ah, scempiaggini!"
Avvicinadosi, il nipote replica: "Il Natale una scempiaggine? Zio, non lo pensate di certo?"
Senza neppure alzare lo sguardo dalle monete verso suo nipote, aggiunge: "Felice Natale... che ragioni hai tu per essere felice? Sei piuttosto povero."
Così in un attimo Fred ribatte sorridendo: "Che diritto avete voi di essere cupo? Siete piuttosto ricco."
Prima di tutto mi ha divertito questo rapido botta e risposta, e al contempo sono rimasto interessato dalla verità di questo dialogo.
Durante tutto il film vengono poi svelate le cause della freddezza dell'anziano uomo, e le conseguenze che il suo modo di essere ha e avrà per la sua vita,e per quanti hanno in diversa misura a che fare con lui.
Ma estraendo dal contesto del romanzo queste righe, e rileggendole, non ho potuto fare a meno di notare il paradosso -che Dickens avrà volutamente inserito, probabilmente- tra la gioia del nipote "povero" (e, in seguito, anche quella del dipendente sottopagato, con la famiglia numerosa) e la freddezza scostante, arrabbiata e diffidente dell'anziano ricco.
Si potrebbe rimanere stupiti e, volendo esagerare -ma non troppo, in fondo- folgorati, nel considerare la gioia che abita il cuore di un uomo "povero", e al tempo stesso la desolazione che ha occupato quello del ricco.
E colpisce, oltretutto, che tale sottolineatura, fatta da Dickens nella prima metà del 1800, sia ancora valida - e forse ancor più di allora- per la persona d'oggi.
Vuol dire che tale aspetto dell'umana vita è vero, e che non è legato né al tempo né al luogo, ma piuttosto all'animo umano, e alle insidie che lo minano da sempre.
Ci fa certamente bene considerare queste cose, e ci farà ancor più bene chiederci: come è possibile che il cuore di un uomo povero possa essere abitato dalla gioia? O meglio, Chi può rendere possibile questo?
Chi avrà modo di vedere il film, o leggere il romanzo, ne coglierà certamente i valori sottilmente sparsi nella trama e nelle vicende del personaggio principale.
Che ne direste di dargli un'occhiata per questo Natale?
Sulla copertina sarebbe simpaticamente vero trovarci scritto: "Film/romanzo adatto a un pubblico di non solo ragazzi."
Che ne direste di dargli un'occhiata per questo Natale?
Sulla copertina sarebbe simpaticamente vero trovarci scritto: "Film/romanzo adatto a un pubblico di non solo ragazzi."
Nicola Salvi
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