Solo la verità ci rende veramente liberi!

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Solo la verità ci rende veramente liberi

lunedì 24 febbraio 2014

Ho diritto a tutto, ma anche la libertà di scegliere i miei diritti.



La Grazia di Dio mi sorprende costantemente!
Stamattina, diversamente dalle ultime alquanto movimentate settimane, trascorse all'insegna del "mentre per lei si compivano i giorni del parto", mia moglie si è improvvisamente ricordata che nella porrocchia di una zia materna hanno accolto il sangue "vivo" di Giovanni Paolo II, reliquia unica che sta facendo un po' il giro del mondo, grazie anche alle suore che la custodiscono, seminando in ogni luogo svariate grazie.
Ebbene, da quì la decisione di raggiungere la porrocchia intitolata a "santa Maria Francesca delle cinque piaghe", che si trova a Casoria, e nella fattispecie sulla strada principale della Cittadella, in direzione Casalnuovo.
Appena entrati in parrocchia il canto finale della messa precedente, a me molto familiare e che amo particolarmente - senza saperne bene neanche il motivo, d'altra parte- ha raggiunto me, mia moglie panciuta e mia suocera.
Jesus Christ you are my life
Alleluja, alleluja
Jesus Christ you are my life
you are my life, alleluja

In questo clima di gioia diffusa, rappresentato in primis dal sorriso del vescovo e delle persone che incontrava lungo il lento cammino verso la sacrestia, abbiamo preso posto tra i banchi.
C'era una lunga e corposa fila di persone che attendevano il proprio turno per il saluto di rito e l'affido delle proprie intenzioni all'intercessione di papa Wojtyla, così la messa prevista per le 12:00 ha avuto inizio alle 12:20.

Venti minuti più che propizi ad offrirmi l'inusuale opportunità di dare uno sguardo al foglietto della messa, e quindi alla Parola di Dio e anche alla frontale e consueta riflessione.
Ed è proprio una considerazione presente in quest'ultima che mi ha colpito, mi è rimasta dentro e mi ha suggerito di condividere con te, caro amico lettore, questa piccola esperienza.

Le letture erano riportante in italiano moderno, ovviamente, ma ai nostri cuori quelle parole potrebbero avere più l'aspetto e la possibilità di comprensione dell'aramaico antico.

Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo...
...  Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore. 

Disse Dio a Mosè di riferire al popolo.

 Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente";
ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra;
e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 
Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico";
ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Disse Gesù in quel tempo.
Sì, in quel tempo tempo, ma, come dice san Paolo : Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb 13, 8), e quindi in quel tempo come oggi ci esorta allo stesso modo.
E noi? Ieri, oggi e sempre potremmo dire: è 'na parola!

E sì, in effetti è una sola la parola adeguata a tutto questo: affido.
Noi da soli, con le nostre sole forze, non saremmo capaci di lasciarci schiaffeggiare, di dare "il mantello insieme alla tunica", di lasciarci costringere ad andare con chi e verso dove non vogliamo, e di resistere allo sguardo di chi ci chiede aiuto. Amare poi chi ci fa del male... be', semplicemente sovraumano - o pienamente umano, dipende dai punti di vista-.

La frase che ho letto, era di una semplicità disarmente, e recitava pressapoco così:

Non essere oltraggiati, costretti o privati in vario modo di ciò che ci appartiene è certamente un nostro diritto.
Ciò che può sovvertire tutto questo,  e rovesciare una logica pur legittima, è il poter scegliere di sacrificare un proprio diritto per acquistare di diritto la grazia di Dio.

A me ha colpito molto la libertà che traspariva da queste parole. Credo fermamente che sia in nostro pieno potere - inteso anche come potenzialità del nostro essere- di scegliere liberamente un sacrificio per ottenere Dio stesso.

A ciascuno, poi, la personale riflessione, in sintonia proprio con questa libertà.

Tornando all'evento, abbiamo poi anche noi fatto parte di quella lunga e corposa fila, e la parola che mi è rimasta nel cuore come un'eco in una valle ampissima, anch'essa di una semplicità disarmante, è stata:  

grazie...


P.s. Per chi voglia, la reliquia resterà in questa parrocchia fino a domenica prossima, e ogni giorno celebreranno una messa alle 09:00 del mattino e nella prima serata (non ricordo precisamente l'orario), e sia al mattino che al pomeriggio, dopo le 17:00, si può accedere al sangue, e sostare alquanto alla sua presenza.